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VIDEO – È morto Ennio Fantastichini, una vita tra cinema, teatro e tv

Stroncato a 63 anni dalle complicazioni di una leucemia. Vincitore di innumerevoli premi come  il nastro d’argento ed  il Premio europeo nel nome di Fassbinder per «Porte aperte», il David di Donatello per «Mine vaganti» di Ferzan Ozpetek.

Il successo più grande  lo deve a Paolo Virzì. Gli affidò il ruolo dello smargiasso Ruggero Cantalupi, tipico esponente del «generone» romano a fianco di Sabrina Ferilli in «Ferie d’agosto» (1996). Il suo primo ruolo al cinema data del 1982 con «Fuori dal giorno» di Paolo Bologna, ma già tre anni dopo ha la fortuna di recitare con Gassman e Mastroianni in «I soliti ignoti vent’anni dopo» di Amanzio Todini: quasi un sogno per quel ragazzone innamorato del mestiere d’attore. Irrequieto e spesso introverso, dal carattere difficile, ha cambiato molto spesso i suoi registi: solo Amelio, Rubini, Piscicelli e Ozpetek possono vantare due collaborazioni con lui. Ma la lista degli autori che lo hanno scelto e fortemente voluto è invece lunga: Claudio Bonivento, Peter Del Monte, i Fratelli Manetti, Riccardo Milani, Maria Sole Tognazzi, fino a Sebastiano Riso che lo ha diretto per l’ultima volta in «Una famiglia» del 2017.

 

 

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