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Monet Experience: nella chiesa di S. Potito ci si immerge nell’universo impressionista

31 maggio. Questa è la deadline dell’ultima proroga della mostra Monet Experience.

Un’esperienza immersiva e multisensoriale nell’universo emotivo e percettivo del padre dell’Impressionismo, innamorato della natura e della sua bellezza, quale magistra vitae, in grado di mostrare aspetti nascosti di sè in accordo con lo scolorare del giorno nel meriggio e di insegnare l’arte della pazienza. 

L’esposizione, ospitata nella navata della chiesa di San Potito nel cuore antico di Napoli, è perfettamente integrata nell’architettura monumentale.

Gli organizzatori hanno puntato a una duplice valorizzazione simbiotica tra mostra e architettura sacra. Sui muri della navata appare all’improvviso la cucina della casa di Giverny  con le piastrelle maiolocate blu e, subito dopo, il salotto, dalle pareti color ocra, arricchite da stampare giapponesi. Il pittore non si recò mai in Giappone, ma la sua casa divenne punto di confluenza e incontro tra artisti e mercanti europei e asiatici, luogo di confronto e scambio di orizzonti.

Seppe riprodurre con perizia non solo lo stile giapponese, ma anche l’atmosfera di quei luoghi, attraverso il giardino zen immerso nella natura, dove lui dipingeva, anno dopo anno, le sue ninfee che dapprima lo avevano lasciato pressoché indifferente, per poi avvolgerlo nella loro malia, una volta che le aveva comprese.

La mostra è pensata per tutta la famiglia. Mentre gli adulti possono godersi il mondo di Monet e una pausa di bellezza e relax tutta per loro – comodamente adagiati nelle sedie a sdraio o seduti su alcune panche – ricreato dalla realtà virtuale, cui quella aumentata aggiunge via via utili frammenti di informazione esplicativa; i bambini corrono e si divertono in un universo fatto di colori e suoni. La colonna sonora che accompagna il filmato, opera del musicista Michael Bisceglie, è stata creata esclusivamente per l’allestimento. Di tanto in tanto, poi, una voce fuori campo recita alcuni pensieri dello stesso Monet, tratti dal suo ricco epistolario.


Per chi voglia approfondire alcuni particolari della vita e delle opere dell’artista sono anche previsti tour supplementari, a cura dell’associazione L’arte nel tempo, partner dell’iniziativa, presieduta da Antonio Sorrentino.


Disseminate lungo il percorso vi sono riproduzioni di alcune delle sue opere più note –  non stampe, ma veri e propri falsi d’autore – in grado di evidenziare come il paesaggio svolga un ruolo cruciale nell’evoluzione del movimento pittorico, giocando con la materia, con le luci e con le ombre, che conferiscono nuovi profili e spessori alle cose. Le riproduzioni, opera di un artista belga, sono fedeli nei soggetti, nei colori e nelle dimensioni agli originali. 

A conclusione del percorso è possibile vestire i panni dell’artista attraverso l’uso di speciali occhiali (con 2 euro in più rispetto ai 12 del biglietto d’ingresso).

Per 10 minuti si vivranno le tappe dei suoi viaggi in giro per l’Europa e delle sue esperienze formative ed espressive. Momento giocoso, di aggregazione e di condivisione, è quello in cui i bambini possono disegnare e colorare il mondo immaginativo di Monet, portando a casa con sé la scatolina dei pastelli a cera.

Per continuare a riproporre colori, forme e sensazioni di un universo fatto di sfumature di colore, luce e pace. 

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