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AperiLibro con Antonio Benforte, scrittore de “La band del Super Santos”

Dopo il successo riportato dalla rassegna Una somma dei libri e dalla kermesse Castello di carta – entrambi le iniziative ideate e organizzate da Cultura a Colori e Cartolibromania –, Sonia Sodano, torna con un nuovo format. Si tratta dell’Aperilibro, ospitato dal Caffè letterario Il Sapere di Castello di Cisterna.

Un inizio davvero significativo, grazie al libro La Band del Super Santos di Antonio Benforte. La storia prende le mosse da un caso di cronaca che scosse le coscienze: la vicenda del giovane Arturo, aggredito brutalmente  e accoltellato da un gruppo di coetanei. La risposta di Benforte è un esempio positivo, che si muove tra realtà e favola, e racconta di un percorso di crescita, all’insegna di un sogno. Ne nasce un romanzo di formazione che prende il lettore per mano e lo conduce con sè a ripercorrere le trame di un’ amicizia. Ne sono protagonisti: Diego e Paolo – una coppia amicale coesa e forte – Michele e Salvatore, nomi iconici per la città, che si muovono simbolicamente tra fede religiosa e laica. Un gruppo che si incontra in una piazzetta – nel rione Sanità – dove gioca a calcio, la cui amicizia cresce sui banchi di scuola e continua anche nel proseguio dell’esistenza.

Grazie a Peppino L’inglese, che ha lavorato 50 anni a Londra, i ragazzi scoprono la musica dei Beatles e se ne innamorano, benché la loro epoca si lasci conquistare da un altro tipo di generi e parole. Loro, però, sono folgorati dai ritmi degli anni ’60 e ’70.

 «L’amicizia indissolubile – racconta Antonio- è quella tra Diego e Paolo, ma il romanzo è dedicato a tutto quanto il gruppo».

I ragazzi partiranno pieni di ambizioni, ma si scontreranno con i limiti del proprio contesto familiare e anche con una realtà spesso dura. Un gruppo che, anche quando arriva a condividere il suo viaggio di crescita – reale e metaforico – un potenziale amore, che potrebbe risultare divisivo, perché possibile fattore scatenante di rivalità endogena, non abdica mai alla sua natura empatica, solidale e protettiva e non si tramuterà mai in “branco”.
«I protagonisti – continua l’autore – hanno alle spalle delle famiglie non del tutto assenti né tantomeno criminali, ma sicuramente complicate, che possono seguirli e supportarli fino a un certo punto. Per questo, nella loro vita arriverà un mentore, una sorta di padre putativo, cioè il signor Giovanni».

Un nume tutelare che, attraverso alterne vicende, si allontanerà momentaneamente, forse per permettere ai ragazzi di sperimentarsi e di farsi le ossa in solitaria.
«Il mio non è un romanzo da grandi colpi di scena – ribadisce Benforte – ma una storia lineare, semplice e pulita, con piccole sorprese».

Un ritratto tratteggiato ad acquerello, come la copertina disegnata da Valentina Guerra. Cinque ombre, in cui ogni lettore può rivedere sé stesso e la sua storia.
I personaggi, nati dalla penna e dalla creatività di Antonio, hanno un proprio carattere definito e proprie peculiari caratteristiche.

«Spesso chi scrive – racconta l’autore – si immagina un personaggio fin nei minimi dettagli, ma non tutto finisce nella pagina scritta. Molti elementi caratterizzanti emergono indirettamente. C’è un’area di necessario non detto. A un certo punto, poi, è come se assumessero un’esistenza autonoma».

Ma i nostri quattro amici, riusciranno a realizzare i loro obiettivi o, al contrario, invecchieranno sui loro sogni?
«Quando si è giovanissimi – evidenzia Antonio – si ha una particolare resilienza. Si cade e, per quanto ci si faccia male, ci si rialza con maggiore entusiasmo pronti a ricominciare. Nel tempo, forse, questo cambia. La scelta, però, non dev’essere necessariamente dicotomica: rimanere fedeli ai propri sogni, perseguendoli caparbiamente, o rinunciarci. Semplicemente, spesso crescendo le priorità cambiano e i sogni diventano altri».

PROSSIMI APPUNTAMENTI: L’Aperilibro proseguirà, sempre negli spazi del caffè – cultura Il Sapere, ospitando Antonio Borsa e il suo I tre appuntamenti.
Buona lettura a tutte e a tutti!

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