INTERVISTA – Deborah Carputo e il suo primo album “Mi Stai Ascoltando”
di Caterina Laita
La musica come mezzo di comunicazione, il più grande probabilmente dove ogni artista mette un.pezzetto di se ogni volta. Non è necessario essere un personaggio già affermato al.panorama musicale per lasciar parlare di se. Talvolta i giovani artisti che si apprestano alla scalata verso la vetta, riescono a scrivere pezzi che arrivano dritti al cuore come nel caso di Deborah Carputo oggi autrice, con la collaborazione della Grs production, del suo primo album Mi Stai Ascoltando.
Deborah, 22enne originaria di Quarto, in provincia di Napoli che ha capito ben presto, all’età di 13 anni, che la musica era la sua più grande passione.
“Con gli anni questa passione è diventata sempre più forte e continua ad esserlo tutt’ora”- sottolinea la rocker partenopea nell’intervista realizzata per noi.
“Ho sempre tanta voglia di poter imparare tanto e conoscere la musica a 360°. Adesso sono riuscita a coronare un piccolo, ma allo stesso tempo grande sogno, quello di riuscire a realizzare un disco. Un disco è per sempre, un pezzo di te che ti fa capire che la musica ed io
ormai, vivremo in simbiosi.
Cosa rappresenta per te questo primo lavoro?
Mi Stai Ascoltando rappresenta davvero me stessa. All’ interno di quest’album ci ho messo tutta me e gran parte della mia vita. Racconto i miei sentimenti,le mie gioie e i miei dolori nella speranza che Deborah riesca ad arrivare al cuore di ognuno soprattutto perché di 4 brani ne sono autrice e sono quelli che maggiormente sento come “figli”, pezzi di me.
Autrice di 4 brani, quale di essi ti appartiene di più?
Mi appartengono davvero tutti,ma quello al quale tengo di più è “È confusione”. È un brano che mai avrei pensato di scrivere, poi la vita è davvero imprevedibile e ti accadono cose che mai ti saresti aspettata ed io essendo molto legata al mio pubblico, tenendo molto a mostrarmi per Deborah ragazza e non Deborah artista, ho deciso di scrivere questa canzone come se stessi scrivendo nel mio diario segreto, come se parlassi a me stessa. Per questo motivo spero che chi ascolta questo disco capisca la fatica che ho fatto nel cercare di spogliarmi di qualsiasi inibizione, scudo o maschera che sia.
L’ ultimo brano dell’album si riferisce ai tuoi affetti più cari. cosa senti di dire loro?
Quest’ultimo brano ho deciso di dedicarlo a loro, i miei genitori che mi hanno e continuano a darmi sempre tanto, credendo sempre tantissimo in me. Sicuramente più di me, spesso. Mio padre, in particolar modo, mi ha sempre incitata e mi ha insegnato che non bisogna mai mollare, ma crederci sempre. Un brano che però dedico anche a tutte quelle persone che seguono le mie tappe, a quelle persone che mi supportano e che ritengo essere, nel mio piccolo, il mio pubblico, la mia forza. Se loro ci saranno,io ci sarò!
Scivola via, un pezzo contro l’ omofobia. Oggi piaga sociale scusa di molti per sfogare il proprio istinto brutale.
Scivola via è sicuramente il brano più difficile di tutto l ‘album. È un dare voce a un problema , è un urlare contro una forma di discriminazione e di violenza. È una responsabilità e un impegno poter cantare una Canzone che parla di questo perché troppo spesso la società pensa che noi giovani siamo distratti nei confronti delle cose importanti, di temi simili.
La mia generazione vive di vantaggi che i nostri genitori non avevano, vantaggi che se saputi usare restano tali, ma che usati in.modo inconsulto divengono vere e proprie bombe. Mi riferisco ad Internet. I social,
ad esempio, sono davvero una macchina assurda dove un cantante, ad esempio, ha un potere immenso, riesce a condizionare la vita di qualcuno con semplice post o tweet che sia. Ecco, io spero che attraverso la musica, la mia musica, di riuscire ad arrivare a quei ragazzi che vivono in situazioni di solitudine, che non.possono uscire fuori dalla.spirale della discriminazione. Spero.di dare forza!
Cosa speri ti riservi il futuro?
Tanto successo (risata). Spero che il pubblico riesca a capire davvero chi è Deborah Carputo e che mi apprezzi per ciò che sono. Adesso è iniziato il mio tour promozionale e spero che andrà alla grande e che magari tra uno o due anni esca il mio secondo album. Chissà, ambisco alla vetta? No dai, mi piace proiettarmi in alto, ma resto sempre con i.piedi per terra.
bella intervista. brava
Mi piace molto la sua musica