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L’Antiquario, il tempio napoletano dei cocktail

Anche se la vendita e la produzione di alcool non sono illegali e il proibizionismo è solo un ricordo del secolo scorso, all’Antiquario sono “proibiti” il vino e la birra, giusto per capire subito come la pensano…

Una scelta che rende subito chiara la filosofia alla base di questo insolito locale: un bar per i cultori del drink, della miscelazione, della coppetta refrigerata, del giusto tipo di ghiaccio – il vero protagonista di un cocktail – dell’elegante semplicità delle decorazioni.

Il tutto svolto sotto la direzione di Alex Frezza, bartender napoletano, finalista del Bombay Sapphire World’s Most Imaginative Bartender 2014, e grazie alla bravura e cordialità dei bartender Maurizio Zanni e Vincenzo Errico.

Il culto dei cocktail che hanno fatto la storia della mixology in un’atmosfera unica: una porta di legno, una vetrina imperscrutabile e un faretto che illumina bicchieri di vetro intagliato, coppette e sifoni da seltz dall’intramontabile fascino retrò. Così, ad un’occhiata esterna, si presenta L’Antiquario, il primo cocktail bar in stile “speakeasy” a Napoli, in via Vannella Gaetani.

Oltre la porta, un’atmosfera da fare invidia alle scenografie dei film di Kubrick: tende di velluto rosso, parati, divanetti, luci soffuse, specchi, un pianoforte e un’elegante e sofisticata bottigliera, fanno da cornice a quest’esperienza unica nel mondo della mixology.

Qui i clienti sono trasportati in un viaggio nella storia della miscelazione, a partire dai “Classici”, i drink nati dalle mani di grandi barman e conosciuti in tutto il mondo, tra cui spiccano il famigerato Mai Tai e i sofisticati Mike Romanoff e St. Regis Mint Julep, impeccabile nella presentazione e nel gusto: Rye Whisky, Rum Cubano, Granatina e menta fresca, decorato con more fresche e una spolverata di zucchero a velo.

Si passa poi ai “Contemporanei”, i drink nati dall’estro delle ultime tre generazioni e più in voga al momento, come il Moscow Mule, il famoso Cosmopolitan e il fresco e delizioso Bramble: Gin, succo di limone, sciroppo di zucchero e liquore alla menta.

Ci siamo lasciati tentare anche da un Hide Park Swizzle, inventato appena sette anni fa al Death & Co. di New York, dall’estro creativo di Phil Word, che ha miscelato Ginsucco di lime, zucchero, menta, Angostura e Peychoud’s bitter.

Una sezione a parte è dedicata ai “Moderni”, dove per moderno si intende avanguardia, lungimiranza, coraggio di osare, e in cui rientra una selezione di drink che hanno fatto storia proprio perché hanno sfidato le consuetudini della miscelazione, come ad esempio l’elegante Coronation, creato nel 1902 da Albert Crocket al bancone dello storico Old Waldorf Astoria Bar di New York, o il più recente Green Beast del 2010: assenzio miscelato al succo di lime, sciroppo di zucchero e cetriolo.

Noi abbiamo optato per il Brandy Crusta, creato nel lontano 1840 nell’assolata New Orleans, preparato e decorato con cura nei minimi dettagli da Maurizio Zanni: Cognac, Orange curaçao, Maraschino, succo di limone, sciroppo di zucchero e Angostura, per un drink dal fascino e dal gusto senza tempo.
Per gli amanti delle bollicine e dell’eleganza del flute, L’Antiquario offre anche una selezione di champagne sia al calice sia a bottiglia, dal Mumm Privilege al Moët & Chandon Gran Vintage 2006, dal Dom Perignon Rosè al Krug Clos d’Ambonnay del 1998.

E poiché la cura per i dettagli all’Antiquario regna sovrana, non potevano mancare gli stuzzichini salati. Noi abbiamo provato il Toast dell’Antiquario con prosciutto cotto arrosto, in crosta di formaggio e besciamella, e il tagliere di formaggi e salumi con prosciutto di Norcia affettato al momento.

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