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L’Italia invierà 140 soldati al confine con la Russia. Gentiloni: “Tuteliamo i confini della NATO”, dure reazioni da Mosca

La notizia era nell’aria già da qualche tempo, ma nella giornata di venerdi 14 ottobre è divenuta anche ufficiale: l’Italia, nella primavera del 2017, invierà 140 soldati in Lettonia  per raggiungere il contingente Nato, a guida canadese, schierato nel paese baltico lungo il confine con la Russia. Le nazioni dell’Alleanza Atlantica, infatti, hanno acconsentito a schierare alcuni battaglioni per rafforzare il confine con la Russia, dopo quanto accaduto in Crimea,  e per le tensioni sempre più pesanti fra Mosca e Washington.

Le reazioni della politica italiana, di fronte a tale decisione, sono state molteplici. Secondo Paolo Gentiloni, Ministro degli affari esteri in carica, “questa scelta non rientra in una politica di aggressione nei confronti della Russia ma vuole tutelare la sicurezza dei confini dell’Alleanza Atlantica”, ed il suo commento è stato seguito da quello di Roberta Pinotti, Ministra della difesa del governo Renzi, che ha definito la questione in questi termini “lo scorso luglio l’Italia al Vertice di Varsavia, cosi come altre nazioni, ha dato la disponibilità di fornire una compagnia con numeri non molto consistenti all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di altre nazioni della Nato”.

LE PAROLE DEL SEGRETARIO NATO – Jens Stolteberg, leader del Partito Laburista Norvegese e Segretario Generale della NATO, ha cosi commentato in un’intervista a La Stampa il ruolo del nostro paese in questa missione “l’Italia invierà nella Repubblica baltica una task force di intervento ultra-rapido, un reparto d’avanguardia che sarà equipaggiato in modo da poter intervenire entro cinque giorni in caso di emergenza. Questa non è una Guerra fredda, ma abbiamo un impegno nei confronti dei nostri alleati con i quali lavoriamo da anni. Siamo in un territorio sconosciuto e le relazioni con Mosca, per vari motivi, non sono mai state così tese”.

LE REAZIONI DA MOSCA – Non si sono fatte attendere le reazioni da Mosca. Maria Zakharova, portavoce del Ministro degli esteri russo, ha utilizzato parole dure giudicando devastanti le idee dell’Alleanza Atlantica “la politica della NATO è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato”.

E’ difficile dire cosa accadrà adesso. Il nostro paese, infatti, ha da sempre avuti rapporti buoni con la Russia, per ragioni storiche e politiche, ma non è escluso che Mosca veda di cattivo occhio questa decisione, anche se non presa direttamente dal governo, ma tramite un’alleanza di cui il nostro stato fa parte. La NATO ha preso questa decisione per un motivo che ai più può sembrare nascosto, ma visti gli ultimi precedenti di Mosca non fa dormire sogni tranquilli all’Europa. Dopo quando accaduto in Crimea, e con la guerra che sta ancora falcidiando l’Ucraina, le nazioni dell’Alleanza Atlantica hanno il timore che i prossimi a finire sotto le mire espansionistiche sovietiche possano essere proprio i paesi baltici – Lettonia, Estonia e Lituania – dove sono presenti importanti minoranze etniche russe.

 

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