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Mare al mattino: la favola moderna della Mazzantini

“Farid non ha mai visto il mare, non c’è mai entrato dentro.
Lo ha immaginato tante volte. Punteggiato di stelle come il mantello di un pascià. Azzurro come il muro azzurro della città morta.
Ha cercato le conchiglie fossili sepolte milioni di anni fa, quando il mare entrava nel deserto. Ha rincorso i pesci lucertola che nuotano sotto la sabbia. Ha visto il lago salato e quello amaro e i dromedari color argento avanzare come logore navi di pirati. Abita in una delle ultime oasi del Sahara.”

Si, apre così Mare al Mattino, con un incipit che riesce a delineare fotogrammi dai colori vividi negli occhi del lettore. E’ un libro che si porta dietro il rumore della sabbia e delle onde, ma anche l’eco dei passi sulle maioliche colorate della Tripoli degli anni Sessanta, il profumo degli agrumi, di cedro e di arancio, dei paesaggi siciliani. Due coste separate dalla vastità del Mediterraneo e due storie che non si intrecciano mai, scorrono parallele senza disturbarsi. Jamila è una madre ragazzina e come tante altre ha immaginato un futuro per Farid, suo figlio, che si discosti il più possibile dagli orrori del suo presente. Dall’ altro lato del confine c’è Angelina, costretta ad abbandonare la sua terra natia, la Libia, in seguito al rimpatrio dei coloni italiani voluto da Gheddafi nel ’69. Angelina oggi è madre di Vito e conserva dentro di se il ricordo di una promessa che trametterà al figlio: quella di ritrovare il legame con le proprie radici.

“Vito guarda il mare. Sua madre un giorno gli ha detto devi trovare un luogo dentro di te, intorno a te. Un luogo che ti corrisponda.
Che ti somigli, almeno in parte.
Sua madre somiglia al mare, lo stesso sguardo liquido, la stessa calma e dentro la tempesta.
Lei non scende mai a mare, solo al tramonto, certe volte, quando il sole che s’imbuca arrossa le rocce fino al viola e il cielo fino al sangue e sembra davvero l’ultimo sole del mondo.
Vito l’ha guardata incamminarsi sugli scogli, Angelina, i capelli sfrangiati dal vento, lasigaretta spenta in mano. Arrampicarsi come un granchio con la marea. È stato un attimo, per poco. Ha temuto di non vederla compariremai piú.
Sua madre per undici anni è stata araba.
Guarda il mare come gli arabi, come si guarda una lama. Sanguinando già.”

Mare al mattino è una storia di promesse, quelle passate e quelle per il futuro. Il sesto romanzo della Mazzantini affronta in maniera sorprendente il dramma dell’ immigrazione sottolineandone l’aspetto più umano, celebrando il sacrificio della rinascita. Due madri rincorrono una vita diversa: Jamila cerca un futuro migliore in un’altra terra, Angelina insegue il suo passato nella sua antica patria. A separarle c’è la distesa di un mare che può trarle in salvo o lasciarle annegare. A ricerca di una casa, la necessità di preservare le proprie radici, la speranza nel cambiamento, sono i sentimenti che fanno sfondo alle storie di Jamila e Angelina. La prosa della Mazzantini, cruda e poetica, si spoglia dei fronzoli. Un fraseggiare breve ed essenziale accompagna il lettore in una storia estremamente attuale. Il ritmo è cadenzato dai ricordi, ondeggia, quasi ricordando il movimento del mare.

Farid guarda il mare, limpido e compatto come ceramica azzurra. Cerca i pesci, i loro dorsi, i primi pezzi della vita nuova. Jamila lo bacia, gioca con i suoi capelli. Quanto durerà il viaggio?
Poco, il tempo di una ninna nanna.
Jamila ha iniziato a cantare con la sua gola da usignolo, fischia, simula il soffio della zukra. La sua voce cala fino al mare. Poi dorme. La testa magra di una gazzella, di una sorella maggiore. Farid guarda indietro, trova una fessura attraverso i corpi. La costa non c’è piú. Solo mare che sale e scende

Mare al mattino è un libro tagliente, una lettura che lascia traccia del suo passaggio dentro chi la affronta. Un racconto bello e spietato come sanno essere solo le storie autentiche.

5 LIBRI DA NON PERDERSI SUI MIGRANTI: MIGRAZIONI DEL CORPO E DELLO SPIRITO

“Come un uomo sulla terra”-Infinito Editore
di Marco Carsetti e Alessandro Triulzi, 2009

“Vite sospese” -Navarra Editore
di Vincenzo Figlioli, 2009

“A sud di Lampedusa”-Editrice Minimun fax
di Stefano Liberti, 2008

“Uomini liberi”-Libreria Editrice Urso
di Maria G. Mirano, 2007

“Madre Terra, Fratello clandestino”-Sangel Edizioni
Andrea onori, 2009

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