EventiHOME

‘Modo Minore’ di Enzo Moscato chiude il cartellone del Ravello Festival 2016

C.S.

Gran finale per la 64esima edizione del Ravello Festival, nell’ambito della programmazione dei progetti speciali. A chiudere la lunga programmazione estiva della Città della Musica, sarà la prima assoluta del recital “Modo minore” scritto e interpretato da Enzo Moscato, uno dei più grandi innovatori della scena poetica teatrale napoletana e internazionale, artista sincretico ormai unanimemente riconosciuto dalla critica come il “vate” capace di mettere insieme nella sua scrittura drammaturgica linguaggio moderno e arcaico.

“Modo minore” è un nuovo progetto musicale, frutto della collaborazione tra Enzo Moscato e Pasquale Scialò che ne ha ideato la direzione musicale, già in programma nella stagione 2016/17 dei teatri italiani. A Ravello andrà in scena all’Auditorium Oscar Niemeyer sabato 24 settembre alle ore 21 (con replica domenica 25 settembre alla stessa ora).

Una prima assoluta che è un viaggio attraverso le musiche e le canzoni di un periodo storico preciso, scelte da Moscato e Scialò lungo quattro decenni del ‘900, tra gli anni ’50 e ’80 (da Sergio Bruni a Luigi Tenco, da Sonny Bono a Giorgio Gaber a Umberto Bindi) in un’ideale continuazione di Toledo Suite che riguardava il repertorio degli anni’40, pre e post secondo conflitto mondiale.

L’espressione “modo minore” scelta da Moscato come titolo, è portatrice di diversi significati: da quelli squisitamente musicali in riferimento alla natura degli intervalli, alle scale o agli accordi, a quelli legati all’esperienza quotidiana per indicare qualcosa di ridotto, meno importante, più giovane. Nel progetto presentato a Ravello, “modo minore” indica un viaggio obliquo nelle sonorità tra gli anni ’50, ’60, ’70 e ’80, una zona d’ombra che racconta gli aspetti meno conosciuti ma anche popolari, addirittura plebei e significativi della storia musicale e sociale di Napoli.Oltre alla tradizione napoletana, ci saranno sconfinamenti dall’ambito canoro partenopeo a quello nazionale ed internazionale. All’interno di questi sconfinamenti, come di solito avviene nelle produzioni musicali di Moscato/Scialò, non mancheranno brani originali, composti dai due.

Il progetto si compone di due fasi salienti, quello spettacolare, con la messa in scena del recital, e quello discografico-promozionale che prevede la realizzazione e la distribuzione del cd musicale ‘Modo Minore’, quarto cd della coppia Moscato/Scialò.

Per la messa in scena, inoltre, è prevista la partecipazione artistica di giovani musicisti, selezionati tra gli allievi del conservatorio “G. Martucci” di Salerno: questa collaborazione, oltre ad offrire occasione di inserimento nel mondo del lavoro e crescita professionale per le nuove generazioni, testimonia lo spirito e la volontà, della nostra attività, di interagire e integrarsi col territorio di appartenenza.www.ravellofestival.com. Boxoffice: tel 089 858422 – boxoffice@ravellofestival.com

 

Dall’ultimo (e romantico Carosone) di ‘Giacca rossa é russetto’; dall’imperituro (e quasi modernista) Sergio Bruni di ‘O jukebox ‘e Carmela’; dall’ironico Ugo Calise al malinconico Enzo Di Domenico; da Antonio Basurto a Teddy Reno, Mario Trevi, Mimmo Rocco, Bruno Martino, Giorgio Gaber, Luigi Tenco, Pino Donaggio, Sonny and cher, l’Equipe ’84, Dalida e Gloria Christian… ecco, in sintesi, la sfilata, o defilé, di artisti, autori e ‘glamorous’ canzoni d’epoca, che attraversa ‘Modo Minore’, viaggio mnemonico – musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’attenzione e dell’approfondimento filologico – si muove, anzi si sposta danzando discretamente – in modo minore, appunto, vale a dire in umiltà – dal cuore agli arti, dal centro al margine (e viceversa) del complesso e al contempo leggerissimo e giocoso impero canoro – napoletano (ed internazionale) relativo agli ultimi tre decenni del ‘900.

Enzo Moscato

 

“Modo minore”: dal significato musicale a quello associato a componimenti poco noti o caduti nell’oblio, quanto non considerati di bassa qualità.

Con un organico strumentale da camera composto da 10 musicisti, tra cui alcuni giovani studenti del Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, si attraversano diversi filoni della produzione vocale, dagli anni ’50 ai ’70, guidati da un’idea di “musica inclusiva”, che spazia dalla canzone urbana diffusa en plein air nei vicoli di Napoli a quella intonata nella penombra dei night club. E ancora, che accade se si pone in successione The KölnConcert del 1975 di Keith Jarrett e Nun t’aggia perdere di Moxedano-Iglio del 1976, lanciata da Pino Mauro?  

In questo incessante navigare, tra memoria episodica e continui stimoli dalle reti digitali, si delinea un bricolage sonoro da cui affiorano piccole perle dimenticate: da Serenata arrangiata di Mallozzi-Colosimo del  1958 a ‘O bar ‘e ll’università di Annona – Di Domenico del 1971, fino a un paradossale Mandolino d’’o Texas, in bilico creatività e luoghi comuni di Napoli.

Pasquale Scialò

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori