HOMEScienza

Il Nibbio e il Falco australiano sono rapaci incendiari

“Intentional Fire-Spreading by “Firehawk” Raptors in Northern Australia” è uno studio  pubblicato sul Journal of Ethnobiology da un team di ricercatori statunitensi e australiani che ha dimostrato come i nibbi e falchi  appicchino intenzionalmente gli incendi nelle savane del nord dell’Australia per far uscire allo scoperto le loro prede. 

La sensazionale scoperta è partita da un’ esperienza diretta di uno degli autori dello studio, Dick Eussen, un ranger aborigeno e vigile del fuoco del Central Land Council di Alice Springs, il quale racconta   che quando ha visto per la prima volta i rapaci incendiari credeva di avere le allucinazioni: era bloccato da un incendi su un’autostrada nell’entroterra australiano e il fuoco non sembrava poter saltare la carreggiata, “poi , improvvisamente, senza preavviso o causa evidente, lo ha fatto”. Essen ha spento immediatamente il nuovo focolaio ma quando ha alzato gli occhi al cielo ha visto  “quel che sembra qualcosa di fiabesco o di un mito oscuro. Un nibbio fischiatore, con le ali spiegate, teneva un ramoscello infuocato nei suoi artigli”. Il rapace ha volato fino a circa 20 metri di distanza da Eussen e ha lasciato cadere il fuoco nell’erba secca e ha innescato un nuovo incendio.  credenza aborigena che già da secoli sosteneva il fatto. In più “Le conoscenze ecologiche indigene e le osservazioni non indigene di propagazione intenzionale  del fuoco da parte dei rapaci nibbio bruno ,Milvus migran , nibbio fischiatore , Haliastur sphenurus,  e falco bruno, Falco berigora che si foraggiano sugli incendi nelle savane australiane tropicali. Gli osservatori riportano sia tentativi individuali che cooperativi, spesso di successo, per diffondere intenzionalmente incendi boschivi  attraverso il trasporto occasionale o ripetuto di bastoncini ardenti negli artigli o becchi. Questo comportamento, spesso rappresentato nelle cerimonie sacre, è ampiamente noto alle popolazioni locali del Northern Territory, dove abbiamo condotto ricerche etno-ornitologiche dal 2011 al 2017; ci è stato segnalato anche dalla Western Australia e dal Queensland”.

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