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Accadde oggi, Tina Anselmi è la prima donna ministro nel 1976

Il 29 luglio di 43 anni fa, con la nomina a Ministro del lavoro e della previdenza sociale, Tina Anselmi diventa la prima donna ad entrare nel Governo.

Nata a Castelfranco Veneto nel 1927, durante la seconda guerra mondiale decise di collaborare attivamente con i partigiani come staffetta, iscrivendosi anche alla neonata Democrazia Cristiana. Riuscì nel contempo a laurearsi in lettere e ad iniziare a insegnare. Dopo la guerra partecipò alla vita sindacale e politica in qualità di incaricata nazionale dei giovani della DC.

Dal 1968 al 1992 Tina Anselmi fu eletta ininterrottamente come deputata al Parlamento Italiano. Per varie volte sottosegretaria di diversi governi, il 29 luglio 1976 il presidente del Consiglio Andreotti la volle come Ministro del lavoro e della previdenza sociale del suo governo e in tale veste fu la prima donna italiana a diventare ministro. Successivamente ricoprì anche l’incarico di Ministro della sanità e Presidente di commissioni parlamentari, distinguendosi in particolare per la sua battaglia per i diritti delle donne sia sulla scena nazionale che internazionale. La Anselmi fu fra i principali autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.

Nel 1981, nel corso della VIII Legislatura, viene nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985. Nel 2004 promosse la pubblicazione di un libro intitolato Tra città di Dio e città dell’uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta, di cui ha scritto l’introduzione e un saggio. È stata più volte presa in considerazione da politici e società civile per la carica di Presidente della Repubblica

Tina Anselmi morì nel suo paese natale il 1° novembre 2016.

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