HOMETEATRO

Alla Galleria Toledo è di scena “Nonsense a Nord del Tamigi”

C.S.

thumbnail_jenna_chiaravitielloIl 5 e 6 novembre a Galleria Toledo di Napoli, la giovane compagnia Te.Co. – Teatro di Contrabbando andrà in scena con Nonsense a Nord del Tamigi. Lo spettacolo ha vinto Stazioni d’Emergenza Atto VII, la rassegna nazionale aperta alle formazioni teatrali di ultima generazione – Nuove esperienza di drammaturgia per nuovi segni scenici organizzata da Galleria Toledo e lo scorso settembre ha partecipato a DECIBEL SONORI 2016 organizzato da CrashTest Collisioni di teatro contemporaneo di Valdagno.

La messa inscena è ad opera di Valerio Bruner, diretta e adattata da Alessandro Palladino, con in scena Valerio V. Bruner, Luca Sangiovanni, Ferdinando Smaldone, Fabiana Spinosa, Chiara Vitiello; costumi e scenografie di Federica Rubino.thumbnail_lone-wolf_lucasangiovanni

«Quando penso a Nonsense a nord del Tamigi – spiega l’autore Valerio Bruner – mi rivedo ancora per le strade di Londra, immerso in un meraviglioso caos metropolitano, ignaro del fatto che tutti quegli incontri al limite del normale, quei viaggi a bordo di metropolitane sporche e polverose e quelle pinte di birra consumate in poco raccomandabili pub di periferia, avrebbero un giorno preso forma in uno spettacolo teatrale. Uno spettacolo che, grazie al lavoro della nostra compagnia, sta riscuotendo un discreto successo. Prima vincitore del festival nazionale Stazioni di Emergenza Atto VII, poi finalista di un altrettanto prestigioso festival quale CrashTest – Collisioni di Teatro Contemporaneo, e oggi in cartellone presso Galleria Toledo, quello stesso teatro che ci ha ospitato e portato fortuna l’anno scorso. Eppure è

sempre come se fosse la prima volta: stessa adrenalina, stesso furore, stessa stretta allo stomaco, stessa voglia di dare tutto senza risparmiarsi. Nonsense a nord del Tamigi è forse, a oggi, lo spettacolo che meglio racchiude lo spirito della nostra compagnia, il Te.Co. Teatro di Contrabbando, una pièce in cui, armati soltanto della rabbia che ci brucia dentro, abbiamo sperimentato un nuovo modo di fare teatro, mescolando e distruggendo musiche, corpi e linguaggi, per portare in scena uno spettacolo unico nel suo genere in cui la tragedia, il grottesco, diventano, attraverso una verve sfacciatamente ironica, una poesia metropolitana dall’inconfondibile sapore britannico».

SINOSSI

thumbnail_man-with-guitar_valeriobrunerLondra. L’anima sporca di una metropoli che un visitatore occasionale non sarebbe in grado di cogliere, né tantomeno vorrebbe farlo se sapesse cosa si cela al di là del confine. I riflettori si accendono su un lurido pub di periferia: legno marcio e birra stantia. Alcune note strimpellate da un musicista senza volto scandiscono il ritmo di una sbronza colossale. Una canzone urlata nell’oscurità parla di un ritorno all’era glaciale e dello straripamento di un fiume: la profezia di Joe Strummer torna a risuonare, minacciosa, nelle orecchie della morigerata Inghilterra. Dio salvi la regina e i suoi sudditi, uno in particolare.

Ralph è un bevitore incallito con il pallino della poesia. Sam è il suo amico di pezza. Jenna è l’incontro che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato. Nonsense a Nord del Tamigi è la storia di un viaggio surreale a bordo di un treno metropolitano diretto a nord di Londra, così lontano che nessuno sa cosa si celi oltre il confine. Un viaggio, apparentemente caotico e privo di senso, in cui il protagonista sarà chiamato a fare i conti con mille proiezioni e deformazioni di se stesso e della sua più grande nemesi: la donna.

Il testo è autobiografico e prende ispirazione da alcuni fatti realmente accaduti al suo autore. Un irriverente viaggio escatologico tra reale e surreale, comico e tragico, completamente folle e volutamente scevro da punti di riferimento. Un impertinente e imbarazzante ricerca dell’Io che mette l’uomo di oggi, an expendable character, di fronte alle proprie illusioni e consapevolezze. Contro se stesso e contro la realtà del suo inconscio, che si estrinseca in un mondo fatto di carne, ossa e di personaggi simbolici maledettamente destabilizzanti. Lo scenario è la Londra di oggi, luogo di attrazione e repulsione dove l’autore ha vissuto per qualche tempo, con tutti i suoi controsensi, o meglio “nonsensi”. La Londra dei piccoli pub dimenticati da Dio, delle metropolitane polverose e dei loschi appartamenti di periferia abitati da altrettanto loschi figuri.

NOTE DI REGIA

Attraverso la sfacciata sperimentazione di nuovi linguaggi e commistioni di generi, in cui la musica diventa essa stessa protagonista della piéce, in un continuo entrare e uscire dal reale al surreale, dal razionale all’irrazionale, Nonsense a nord del Tamigi vuole essere un esempio di sperimentazione e di innovazione, in cui lo spettatore viene privato, di riflesso, di qualunque punto di riferimento. Di riflesso perché è lo stesso protagonista della pièce a non averne: l’emarginazione sociale – che si traduce in un isolamento poetico e grottesco dell’uomo, che fa di un pupazzo di pezza il suo interlocutore più fidato, confidente silenzioso e proiezione delle sue paure e desideri – si accompagna a una altrettanto grottesca confusione legata alla sfera emotiva sia sul piano sociale che sessuale. Senza retorica o falsa morale, lo spettacolo è un’istantanea di una realtà cruda e destabilizzante, in cui l’unico punto fermo è la folle imprevedibilità di quello che accade.

(Alessandro Palladino)

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