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Cenando sotto un cielo diverso: a tavola con solidarietà

La quindicesima edizione di cenando Sotto un cielo diverso realizzata dall’Associazione Tra Cielo e Mare presieduta da Alfonsina Longobardi conferma il successo di questo sapiente intreccio tra enogastronomia, spettacolo e solidarietà.

Un successo non scontato dato il periodo di forte crisi in cui l’economia italiana ha smesso di crescere è in cui, con l’aumento dell’inflazione, a essere colpite sono soprattutto le persone e le famiglie. Invece l’iniziativa ha fatto registrare un boom di presenze, pronte a donare e a sostenere lo scopo  solidale.
“Con i soldi raccolti – evidenza visibilmente commossa l’ideatrice – compreremo un acquario per il reparto di diabetologia pediatrica  dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli.Tale reparto, afferente al DAI Materno Infantile, è Centro di Riferimento Regionale per la Diabetologia Pediatrica e Centro di eccellenza nazionale per lo studio e l’applicazione delle tecnologie nella terapia e nella gestione del diabete. La parte rimanente del ricavato dell’evento sarà destinata alla costruzione di un centro ludico – didattico per malati schizofrenici . Speriamo anche di poter donare un sorriso con i doni di Babbo Natale nel periodo natalizio”.
Presenti oltre agli chef e a diverse realtà di panificatori, pizzaioli e ristoratori anche i ragazzi dell’Istituto Viviani a supporto dei professionisti all’opera, e quelli del centro Don Orione.
Il Centro di riabilitazione don Orione ė diretto da don Rosario Belli e ospita 130 ragazzi.
“Non mi piace chiamarli diversamente abili – sottolinea-, preferisco definirli speciali. Questi ragazzi hanno dei talenti e imparano a riconoscerli. Frequentano una serie di laboratori, alcuni di lungo corso come quelli di terapia occupazionale o di cucina. In questi laboratori produciamo biscotti, babà, liquori, come il limoncello e l’agrumello, marmellate e anche birra, perché abbiamo la possibilità di beneficiare di un birrificio. Ci stiamo anche specializzando nella produzione di olio piccante. Produciamo anche dei manufatti, attraverso i laboratori di falegnameria e di pittura, su vetro e su ceramica. Ogni domenica c’è anche un mercatino, definito della Provvidenza, accanto a una piccola chiesetta interna. Lí li vendiamo e con il ricavato contribuiamo a sostenere le nostre attività” .
A fargli eco Antonio Aliberti dell’Arizona Cafè.
” Siamo un bar bistrot  situato a Torre del Greeco in via Alcide de Gasperi. Facciamo tutto, dal dolce al salato, con 18 referenze in menu. Il nostro prodotto di punta in questo momento è  un aperitivo diverso dal solito, offerto a prezzi davvero modici, semplice ma davvero gustoso, accompagnato da un cocktail su misura, come quello al basilico, che piace molto a un target giovane. Valorizziamo molto il rapporto con il territorio: pomodorini, pomodorini secchi, gialli e viola, formaggi nostrani, salumi e salami da suini di razza nera. Speriamo che le persone apprezzino sempre piú il rapporto con il territorio, anche perché fare ristorazione non è  semplice. Siamo qui, a Cenando, spinti dalla passione per il nostro lavoro e perché non ci tiriamo mai indietro quando si tratta di fare beneficenza ed aiutare chi è  in difficoltà.
Spazio alla tradizione, ma con un pizzico d’innovazione che fa bene alla salute.
“Nella mia pizza – racconta lo chef Iervolino di Pizza e fritti –  ho scelto di utilizzare una rapa rossa, ingrediente non proprio usuale, accompagnato da una stracciata di bufala e guarnita con avocado e lime, che hanno proprietà importanti per la salute, per la pelle e il cuore, essendo ricchi di sali minerali, vitamina C e antiossidanti. Uno chef infatti, deve innanzi tutto mettere al centro la salute del cliente. Il gusto per il palato poi viene dopo, a completare il tutto. Questa è  la vera sfida”.
La tradizione campana, poi, incontra quella romana con il maritozzo salato, opera dello chef Gaetano Cerciello.
 
“si tratta della ricetta tipica del maritozzo – spiega nel dettaglio –  con una farina forte, del burro, del latte e delle uova. E invece dello zucchero normale, il saccarosio da cucina,  abbiamo utilizzato uno zucchero alternativo, in questo caso c’e un pochettino di trialosio, che ci ha dato la possibilita di abbassare la quantita di zucchero all’interno,  cosí da avere lo stesso processo di maturazione in lievitazione, però non quel sapore tanto dolce dato dal saccarosio normale . Lo zucchero aiuta la lievitazione e aiuta anche la colorazione dell’impasto che non avremmo avuto se non avessimo messo la giusta quantità di zucchero all’intermo che sale in superficie, in cottura, e soprattutto da una pennellata di panna da pasticceria. Il gambero è  stato trattato in osmosi con una macchina per il sottovuoto, dove all’interno di una busta abbiamo messo tutti quanti  gli ingredienti per la marinatura, quindi sale, due tipi di zucchero, zucchero normale e zucchero di canna, bucce e succo di limone. Poi abbiamo avviato la macchina che ha massaggiato delicatamente il gambero senza stressarlo, conferendogli una chefline che supera anche  i 15 giorni”.
Ingredienti: tartare di gamberi al lime, mousse di ricotta al limone, gel di datterino giallo.
Non solo enogastronomia ma anche spettacolo, grazie al contributo di numerosi artisti, afferenti al mondo dell’ edutainment, l’intrattenimento educativo.

Attori, cabarettisti, scrittori, cantanti, influencer sono saliti sul palco dell’evento accompagnati dala verve della presentatrice Ida Piccolo.

Anna CapassoCiro TorloDiletta AcanforaEnzo FichettiFrancesco AlbaneseGaia ZucchiGianluca ZeffiroGiuseppe MoscarellaLudo BruscoLuis NavarroMassimiliano CiminoMichele SelilloPeppe LauratoRebus ManRico FemianoRosa MirandaStefano De Clemente

Una recente ricerca, Aristotele Trap, promossa dalla Feduf, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e il Risparmio, svela che i ragazzi sono attratti da un certo tipo di genere musicale, che in qualche modo media disvalori, come la ricchezza facile e il ripudio delle radici.
Abbiamo chiesto ad Anna Capasso come si può contrastare questa tendenza dilagante anche attraverso generi musicali e messaggi diversi.
“Secondo me, non bisogna assolutizzare questa tendenza, un atteggiamento che paradossalmente potrebbe risultare discriminatorio. Bisogna prenderla per quello che vale. I ragazzi vengono formati sia dalle esperienze positive sia da quelle negative. Poi molto è  affidato alla guida dei genitori o da chi per loro –  le varie realtà educative che nelle varie fasi della vita li affiancano. Io con la mia musica ho cercato sempre di lanciare messaggi positivi. Tormentone estivo sí, ma che racchiude un messaggio importante. Nelle mie canzoni, per esempio, ho toccato temi come il narcisismo, l’amore vero, la lontananza, la distanza durante la pandemia”.
Possente, colorato e odoroso il legame con la valorizzazione territoriale sia a livello di competenze e potenzialità professionali, come hanno dimostrato gli studenti che si sono messi in gioco, seguendo la strada dell’inclusione, sia quella dei prodotti tipici comprese le varietà piú antiche di grani che danno il meglio di sè attraverso la produzione di panificati d’ogni sorta, morbidi o croccanti, chiari o bruniti. Unq squadra è strumento di successo: non a caso tutti hanno indossato una maglietta disegnata e realizzata per omaggiare i campioni  d’Italia a indicare questa coesione.
Ph. Pino De Pascale

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