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Tensioni fra Russia e Ucraina, Kiev chiede legge marziale

Tornano ad essere tesi i rapporti fra Russia ed Ucraina. Nei giorni scorsi, infatti, una battaglia navale avvenuta nello stretto di Kerch, occupato dalla forze di Mosca, ha messo in serio pericolo le relazioni diplomatiche fra i due paesi.

Domenica tre piccole unità militari ucraine trainate da un rimorchiatore hanno cercato di attraversare lo stretto di Kerch, che divide il Mare di Azov dal Mar Nero. Si tratta di un passaggio strategico, occupato dalle forze russe che hanno invaso la Crimea e che divide in due le zone costiere ucraine.

I russi sostengono che il movimento della flottiglia non era stato comunicato alle autorità che gestiscono il traffico navale nello Stretto. La Marina di Mosca è intervenuta, sbarrando la strada agli ucraini: c’è stato lo speronamento del rimorchiatore, poi i russi avrebbero fatto fuoco causando almeno due feriti.

Mosca ha definito l’iniziativa di Kiev una provocazione, con manovre pericolose per Mosca stessa.

Poroshenko, presidente ucraino, ha dal suo canto messo in allerta l’esercito convocato una riunione d’emergenza con i vertici delle forze armate. Il presidente ha riunito il governo d’urgenza nel corso della notte e ha chiesto al Parlamento di proclamare la legge marziale, sancendo di fatto lo stato di guerra.

Nella notte proteste e scontri sono scoppiati a Kiev: centinaia di manifestanti si sono riuniti sotto l’ambasciata russa e hanno dato fuoco ad auto, fra cui un veicolo diplomatico.

Cosa accadrà nei prossimi giorni è difficile da capire, ma quando sembrava che le cose fra i due paesi fossero migliorate ecco un altro colpo di scena che mette in crisi una parte del globo spesso soggetto a guerriglie di ogni genere.

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