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Patrimoniale e Cashback nuovo cavallo di battaglia dell’opposizione: il premio lo vince Santanché

Patrimoniale e Cashcak al centro delle polemiche della destra. La senatrice di Fratelli d’Italia la spara grossa (per l’ennesima volta) e palesa l’arrampicarsi sugli specchi.

Patrimoniale, ipotesi tramonta ma dall’opposizione le peggiori gaffe

Stavolta il premio della gaffe, all’unanimità, lo vince Daniele Santanché. La senatrice, che non ignora la proposta di cui parla il Pd, aveva voglia di seguire il trend del momento. D’altronde per passare da Forza Italia a Fratelli d’Italia, abbandonando la barca che affonda per lanciarsi sulla sicura portaerei condotta dalla Meloni, si deve soffrire di un pensiero radicale sui soliti cavalli di battaglia. La patrimoniale è uno di quelli, inevitabilmente, peccato che stavolta la Santanché l’abbia sparata davvero grossa.

La proposta del Pd, sempre a voce e mai presentata, voleva imporre una tassazione patrimoniale per i patrimoni sopra i 500mila euro. Daniela Santanché, senza pensarci due volte, ha affermato: “Sarebbe il colpo di grazia alla classe media”. Una gaffe incredibile, perché la classe media in Italia è composta da lavoratori dipendenti che, chiaramente, un patrimonio dal valore di 500mila euro lo sognano la notte. Mentre la Santanché urla alla luna inutilmente i suoi colleghi si scagliano su quella che, ormai, è diventata una legge: il Cashback.

Cashback: inizia la battaglia della privacy

C’è un leader che, poco prima, ti chiede di non aderire al Cashback, utile anche per partecipare alla lotteria degli scontrini, per un problema di privacy ed il post dopo (esattamente di Twitter) ti chiede di fornire i tuoi dati personali per partecipare a “vinci una telefonata con Salvini”. Si capisce in maniera trasparente che tra Matteo Salvini e la coerenza non scorra buon feeling. Forse non ci pensa nemmeno e le dice di getto. Certo è in buona compagnia perché la Meloni fa un post simile, sempre basato sul diritto alla privacy a suo dire negato dall’utilizzo della carta.

Al grido di “il Governo ci controlla” i leader dei partiti in testa nei sondaggi fanno la più grande battaglia mai vista alla battaglia all’evasione fiscale. Un cambiamento che però sarebbe auspicabile, se non fortemente consigliato, e che è inevitabile. Abbandonare il contante, perché nel Cashback è previsto solo il pagamento con carta. Questa resistenza della destra radicale, che così facendo spera di attirarsi le simpatie anche di altri che non siano evasori fiscali incalliti, è una battaglia all’inevitabile. Per di più sembra ci stiano prendendo gusto a collezionare brutte figure.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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